Alcune fotografie vi parlano di una delle ragioni per andare, ma c’è di più: miracoli dell’immersione nei luoghi.
Me ne andavo in giro per quei monti, circondato da cercatori di funghi. Locali, o persone da fuori, con permesso: dieci euro al giorno, neanche poi tanto, anche perchè di funghi ce n’erano davvero. Però io ero lì per camminare, quindi niente permesso e niente funghi. Sono rimasto tre giorni da quelle parti e ormai ero quasi “di casa”. Al negozio funghi non ne vendevano, ma è bastato diffondere la voce, che sono comparsi. E poi non ho potuto non dare soddisfazione anche ad un altro signore che i funghi li aveva da vendere.  In questa occasione, ho anche avuto il privilegio di partecipare al rito della preparazione per l’essiccazione.

Ma non c’è stato solo questo. la vita dei paesi, del quotidiano e della preparazione per l’inverno.  La vista panoramica del monte Pisanino dalla finestra del negozio di alimentari di Magliano.
Tutto questo gratis, solo il prezzo del viaggio ed un po’ di soldi lasciati volentieri per mangiare, in modo strepitoso.
Non ho potuto fare a meno di confrontare queste cose vere con l’ostentazione a volte pacchiana di certe “istituzioni”; piccole “cattedrali nel deserto”, fatte e abbandonate, cose ripetute per decenni, ed ancora adesso.

A proposito, non vi dico quanto ho pagato i funghi. Magari scopritelo da soli andando, alla prossima occasione. E tornate felici di avere lasciato qualcosa a chi vive di quelle risorse, avendo speso poco più che per un tesserino giornaliero.