Introduzione al bagno di bosco – immersioni in natura

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 Bagno di bosco introduzione. piudimille.com

Bagno di bosco – Introduzione

Forse avrete visto immagini di persone che abbracciano gli alberi. Se il “bagno di bosco” fosse solo questo, probabilmente potreste fare un sorriso e passare oltre; però non è così, quindi, benvenuti in questa pagina.

Bagno di bosco introduzione. piudimille.com

Bagno di bosco: cosa è

Questa attività ha molti nomi, tra gli altri: bagni di natura, bagno di foresta, shinrin yoku, forest bathing, forest therapy…
In sostanza, si tratta di uscite in natura, durante le quali cerchiamo, primariamente una relazione con l’ambiente circostante, attraverso la mediazione dei nostri sensi. A volte sentite parlare di “camminate” ma, raggiungere una meta o fare esercizio fisico non sono lo scopo dei “bagni di bosco”, durante i quali può essere possibile camminare anche soltanto per qualche centinaio di metri. La camminata serve quindi primariamente per spostarsi da un punto all’altro, anche in un’area molto piccola.
Più che di camminate in natura, si tratta quindi di “stare in natura”, con lo scopo principale di recuperare il contatto personale con l’ambiente, per via sensoriale. La natura, la foresta, gli alberi, non sono perciò strumenti, ma partner di questa pratica.
I  “bagni di natura” possono però essere uniti ad altre attività motorie, escursioni e altre attività simili. Questo rappresenta però soltanto un secondo stadio, una volta che, attraverso la pratica, siamo in grado di avere pienamente assimilato le vie per raggiungere una piena immersione nella natura.
“Bagno di bosco” o “bagni di natura” ? In realtà, la codificazione strutturata dei “bagni di bosco” è stata fatta in Giappone all’inizio degli anni ’80, in ambiente tipicamente forestale. Quindi gli alberi di alto fusto hanno subito assunto un ruolo determinante, anche per alcune loro proprietà specifiche, soprattutto se si tratti di conifere. Tuttavia, queste attività possono essere svolte in qualsiasi ambiente, compresi, al limite, piccoli spazi urbani.

Un ambiente accogliente ed accessibile è ideale per il bagno di bosco

Una classica immagine di bagno d bosco: il contatto con gli alberi

Bagno di bosco:  a cosa serve

Le immersioni in natura possono avere scopi diversi.
Prima di tutto, per persone senza particolari problematiche, sono uno strumento potente di rilassamento, riflessione e, soprattutto, di  “rallentamento”. Rallentamento significa soprattutto imparare e prendersi il tempo per notare tutto quello che sta intorno a noi e che, usualmente, sfugge quando lo scopo sia fare attività, che siano di lavoro o di svago. Il fine è quindi concentrarsi sul presente, limitando al massimo le distrazioni, con la collaborazione dell’ambiente attorno a noi. I bagni di bosco, o di natura, servono proprio a questo: a mettere in primo piano lo stare in natura, senza altro fine della connessione sensoriale con le cose con cui possiamo entrare in contatto, ognuna delle quali, anche la più piccola, può avere un suo ruolo.
Molto spesso, forse nella maggioranza dei casi, non farete i bagni di bosco da soli. In questi casi, la condivisione con gli altri delle vostre esperienze potrà rappresentare un altro strumento potente per ritrovare aspetti trascurati di voi.
Ma potrete anche essere soli, una volta assimilata la metodologia di base; è un approccio forse più maturo, nel quale vi sarà più difficile isolare il semplice “stare in natura” da altre attività; mancherà anche la condivisione con altri, ma non mancheranno certo le sorprese.
Ho fatto prima un cenno all’assenza di particolari problematiche.  I “bagni di natura” sono potenzialmente strumenti molto potenti, che possono riportare in superficie problematiche latenti, che avevamo più o meno inconsciamente messo da parte.  La loro funzione “terapeutica” non è tra le cose che io possa trattare. Quindi, nella mia modalità di svolgimento, i bagni di natura sono una modalità di rilassamento consapevole, senza però nessuno scopo diverso da questo.

I momenti di condivisione sono parte integrante delle uscite di gruppo di bagno di bosco

I grandi alberi sono una delle ispirazioni più potenti nel bagno di bosco

Bagno di bosco: come farlo

Se non aveste mai praticato i bagni di bosco, quasi certamente potreste ricavare il massimo beneficio iniziando con uscite guidate. Ci sono metodologie di conduzione anche abbastanza diverse, che magari potrete sperimentare. Alcune sono più o meno “interventiste”, tendono ad indirizzarvi maggiormente. In realtà, l’approccio probabilmente più utile è di tipo non prescrittivo, che vi aiuta semplicemente ad usare i vostri sensi per trovare una personale connessione e dialogo con l’ambiente; questo è il modo che, allo stesso tempo, aiuta maggiormente a raggiungere uno stato di comunione profonda con l’ambiente circostante e apprezzare poi il valore della condivisione delle esperienze degli altri. E’ la metodologia che ho acquisito da ANFT (Association of nature and forest therapy guides and programs) e che mi pare molto efficace.
Le “camminate” per fare bagni di bosco sono spesso molto brevi.  Pertanto, non vi servirà nessuna attrezzatura particolare, se non un abbigliamento comodo ed adeguato alla stagione. Cappello e repellente per insetti sono sempre consigliati, come pure la crema solare, quando serva. Potete portare una piccola quantità di acqua. Mettete tutto in un piccolo zaino, evitando borse  a tracolla o a mano, che vi possono dare fastidio.
Se foste poco abituati a stare in natura potreste considerare di portare una stuoia per sedervi a terra: se vi facesse sentire meglio, potrebbe non essere un’idea sbagliata, soprattutto su terreni molto umidi, o con spine o sassi appuntiti. Però, ricordate che una connessione totale con la natura può essere limitato da una stuoia che, tra l’altro, occupa spazio e vi intralcia durante i tratti in movimento.
Lo svolgimento di una uscita guidata tipica procede con “inviti” da parte del facilitatore o “guida”. I primi inviti servono per aiutare i partecipanti a stabilire un contatto profondo col mondo naturale; o meglio, a entrare in una specie di stato diverso dalla quotidianità, che va mantenuto durante tutta la sessione. Una fase definita di transizione, o liminale. Gli inviti successivi non indicano attività da fare, ma sono suggerimenti tematici che ognuno interpreta come meglio crede.  Variano, a seconda dell’ambiente, circostanze, partecipanti e sensibilità del conduttore.
Generalmente le sessioni vengono concluse con un momento prolungato di condivisione; questo può variare, nelle modalità, a seconda della “scuola” del conduttore. Ha lo scopo di permettere ai partecipanti, se lo desiderino, di riassumere l’esperienza fatta e, al termine, di uscire dallo stato di transizione per tornare, se così possiamo dire, nella quotidianità.
Il risultato dovrebbe essere in tutto simile a quello di un allenamento:  terminato l’allenamento,  torniamo al livello di base ma, ogni volta, avendo fatto un piccolo progresso. Come negli allenamenti, la frequenza della pratica è il modo per non perdere i progressi fatti, ma ripartire ogni volta da un pochino più in alto. La differenza è che, con i bagni di natura, non alleniamo i muscoli ma lo stato interiore e l’umore.

Le zone di bosco che ricordano ambienti raccolti sono particolarmente adatte per inviti tematici

Le forme bizzarre dei vecchi tronchi generano spesso connessioni efficaci con lo spirito dei luoghi

Gli oggetti dei boschi cositutiscono ispirazione di pensieri e condivisione

Bagno di bosco:  dove farlo

Come già accennato i “bagni di bosco” possono essere in realtà fatti in qualsiasi ambiente. Un paesaggio vario, con alternanza tra zone boscate e radure è forse la condizione ideale, perchè permette di sviluppare la maggiore varietà di inviti, connessi ad aspetti differenti dell’ambiente.
Ci sono poi alcune altre condizioni che facilitano queste esperienze.
Preferibilmente il percorso dovrebbe essere agevole in quanto, come detto, lo scopo non è fare attività fisica o superare difficoltà. Quindi, fondo regolare, assenza di tratti scivolosi o molto ripidi sono le condizioni migliori. Qualche tratto un po’ più impegnativo può comunque prestarsi bene per certi tipi di inviti.
Lungo il percorso devono esserci spazi abbastanza ampi dove tutto il gruppo possa sostare in cerchio, dopo lo svolgimento di ogni invito.
E’ opportuno che, almeno in alcuni tratti, ci sia la possibilità di camminare a coppie.
L’acqua è spesso ritenuta un elemento fondamentale; in effetti, la presenza di acqua pulita e accessibile, senza rischi, può arricchire molto l’esperienza; anzi, alcune uscite possono anche avere come tema l’acqua. Però, è possibile fare anche senza !
Le zone disturbate da attività umane sono spesso ritenute meno favorevoli  per i  ”bagni di natura”. Però, a volte, soprattutto per partecipanti di una certa esperienza, possono invece rappresentare un’ottima opportunità per trovare gli aspetti meno vistosi, in modo non giudicante, e creare ugualmente la propria personale connessione alla natura. A volte, gli ambienti urbani possono anche essere l’unica opportunità di praticare “bagni di natura” per  alcune fasce di persone, o in determinati momenti.
Ci sono poi anche i “disturbi” naturali. Condizioni disagiate per freddo, caldo, vento forte e pioggia non sono ideali per svolgere una intera esperienza.

Ambienti alternativi per il bagno di bosco: vecchi campi vicino alla città

Ambienti alternativi per il bagno di bosco: spiagge e dune ancora naturali

Bagno di bosco introduzione. piudimille.com

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