Una storia di fotografia e comunicazione con la cicindela

Cicindela fotografia e connessione

 

21 giugno 2024

I fatti

Le cicindele sono mobili: volano, si posano, ridecollano, corrono.  Quando, da piccolo, facevo collezione di coleotteri catturarle era un’impresa.

Nei giorni di bel tempo di questa settimana, ero a fare qualche sopralluogo per sentieri in Appennino. Camminando, mi è capitato di vedere tante cicindele, che si comportavano come descritto sopra.

Un pomeriggio, di ritorno, finite le mie esplorazioni, mi era rimasto un po’ di tempo, fino alla fine del giorno; il tempo invitava a restare ancora fuori e allora mi sono detto: chissà se riesco a fotografarle.

La cicindela in posa, ma per pochi attimi

Sono quindi tornato piano piano lungo la strada sterrata, dove avrei potuto vederle bene. Intanto il fatto di rallentare mi ha aperto gli occhi su tanti altri esseri che prima non vedevo. Però cicindele ancora niente; già oltre metà percorso, quando cominciavo a perdere fiducia,  eccone qualcuna. Primi tentativi a vuoto: neanche il tempo di alzare la macchina fotografica e la cicindela di turno, se n’era già andata.

Poi eccone un’altra, ancora veloce ma che, a volte, indugiava un po’. Con un po’ di pazienza per seguirla e non perderla di vista, nei suoi scatti e voli, questa volta qualche scatto l’ho fatto. Ho le foto di cicindela!

Intermezzo tecnico

Sarà che l’attrezzatura non conta, in molte circostanze, ma se non avessi avuto il mio 400 duplicato, e sensore impostato su DX, per equivalente di 1200 mm, che mi ha consentito di stare a più di un metro di distanza, mi sa che la foto di cicindela non l’avrei.

E poi certo, c’era il sole intenso, c’erano molte ombre: le situazioni che generalmente vengono dette non ideali per buone foto. Ma, intanto, la luce ha consentito di scattare con tempi brevissimi, attorno a 1/2000, e questo era l’unico modo per acchiappare una bestia così veloce. Il tutto con ISO automatici, che sono ovviamente saliti anche loro a valori poco “ortodossi” per i puristi. E poi, quando il sole non c’è, spesso e volentieri le cicindele spariscono anche loro.

Conclusioni: forse anche questione di fiducia ?

Chissà, oltre alla tecnica forse c’è dell’altro. Nella mia camminata, aspettando le cicindele, piano piano sono entrato in sintonia con tutto quello che era attorno a me: prima camminavo soltanto, per esplorare sentieri. Le cicindele, che prima non c’erano, sono arrivate.

L’attrezzatura mi ha aiutato ma, forse, si era anche stabilita fiducia con la mia cicindela. In fondo adesso i coleotteri non li colleziono più e lei ha capito, e si è concessa: brutta non è, e un po’ di vanità ci può stare. Io, del resto, ho fatto del mio meglio per stabilire un contatto, senza secondi fini. Magari ci siamo capiti. In effetti sono andato via felice, chissà lei.

Cicindela, fotografia e connessione
Giugno 2024
Filippo D’Antuono – piudimille.com
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