Aglio fresco e agli selvatici: risorse di primavera
Aglio fresco e agli selvatici: risorse di primavera
18 marzo 2018
Nella figura vedete una piantina di aglio fresco. Da un po’ la trovate nei banchetti dei produttori, forse anche in qualche supermercato ben attrezzato.
Non l’avete mai provato ? Fatelo ora, perchè tra un po’ di tempo non lo troverete più, fino all’anno prossimo. E’ prodotto stagionale, una delle risorse della primavera.
I cipollotti no, si trovano sempre… ma la cipolla si propaga per seme, quindi basta seminarla e, dopo un po’, ecco i cipollotti freschi. L’aglio no, il seme non lo fa. Si piantano gli spicchi dei bulbi, che però hanno un loro ritmo: per un periodo di tempo sono dormienti, cioè non germogliano. Poi lo fanno, seguendo il loro ciclo; se la nuova piantina viene lasciata crescere, produce un altro bulbo completo, che poi può essere conservato.
Ma allora, perchè consumarlo? Eh, una volta quando arrivava la primavera c’era voglia di vegetali freschi; non era come adesso, che troviamo sempre di tutto, che ci arriva da tutto il mondo. E allora, in primavera si apriva la caccia a tutto quello che diventava disponibile: erbe selvatiche, germogli e chi più ne ha più ne metta; cose che adesso sono tornate di moda, ma su questo magari torniamo ancora. E poi, l’aglio conservato poteva anche essere finito. Quindi anche l’aglio fresco, prima che inizi a formare il bulbo, al massimo quando il bulbo è appena accennato può essere usato.
Allora, se non siete di quelli che “l’aglio no !” provatelo. Potete usarlo sia crudo che cotto, ma, importante: NON BUTTATE la parte verde.
A proposito, sapete che il genere Allium comprende oltre 700 specie, diffuse soprattutto nelle zone temperate o fredde dell’emisfero nord ? Potenzialmente sono quasi tutte commestibili, in qualche fase della loro vita. Ne abbiamo anche noi. Chi di voi abita o ha occasione di andare in una zona mediterranea, però negli ambienti più freschi, adesso trova un tripudio di Allium triquetrum; le foglie sono buone, piccantine e un po’ dolci. Di nuovo affrettatevi: quando la pianta ha fiorito e fatto il seme, sparisce fino all’inverno successivo.
Non fatevi problemi a raccoglierne un po’: dove c’è, è abbondantissimo, quasi infestante; magari non raccogliete i bulbi, che non danno molta soddisfazione: sono piccolo e molto profondi e, quindi, non vale la pena.
Sorpresa: sono buonissimi anche i fiori: sanno di aglio, sono un po’ dolci e con profumo di nettare; in un’insalata di pomodorini fanno un figurone.
Se voleste, al momento giusto, potremmo organizzare un’escursione per raccoglierne: pensateci
Aglio fresco. Filippo D’Antuono. piudimille.com. Tutti i diritti riservati.